domenica 28 aprile 2013

SPACE FARMING: l’agricoltura spaziale colonizzerà i pianeti extraterestri

Cosa succederà all’agricoltura mondiale quando la quantità di frutta e ortaggi prodotta non sarà più sufficiente a coprire il fabbisogno di una popolazione terrestre in costante crescita? Un recente rapporto della Nasa ha individuato una possibile soluzione nello space farming, ovvero nel trasferimento della produzione agricola su altri pianeti.
Ma per colonizzare lo spazio, serve, innanzitutto, capire come poterci far crescere delle piante. Innanzitutto per produrre cibo: un continuo rifornimento dalla terra verso le affollate colonie in orbita sarebbe un incubo molto costoso, e per pianeti lontani sarebbe impossibile. Il cibo andrà prodotto direttamente sul pianeta tramite lo space farming. Per sviluppare questa agricolturà servirà il concorso di molteplici discipline biologiche, agrarie e ingegneristiche.
Queste discipline dovranno studiare le caratteristiche dei suoli estremi e gli accorgimenti da adottare nell'attivazione e nel mantenimento dei principali cicli dei nutrienti nel suolo (ad esempio il ciclo dell'azoto, ricordate?), per creare e mantenerne la fertilità sui pianeti extraterrestri e cosi che microbi, piante ed equipaggio possano autosostentarsi senza apporti esterni.
Ma ci sono altre tematiche di non secondaria importanza che vanno affrontate: la gestione dei rifiuti delle future basi spaziali, l'adattamento delle comunità microbiche alla ridotta gravità, e delle piante agli stress termici, la diversa concentrazione di CO2.
La creazione di serre sulla Luna, Marte o altri corpi planetari sarà sempre più importante nelle future missioni esplorative. Già in passato, nell’ambito della “missione Eneide”, è stato studiato il comportamento delle barbatelle di vite in una navicella spaziale. 

Quali saranno le prime piante delle serre spaziali? Diverse varietà supernane sono state sviluppate alla Utah University negli Usa. In un campo ordinario, le loro rese sarebbero scarse. Piantandole fìtte nelle condizioni protette e superalimentate delle serre spaziali, ricche di anidride carbonica, la resa può crescere. Ecco le varietà principali:
FRUMENTO APOGEE alto 45 centimetri, compatto e si può piantare molto fitto, dalla germinazione alla raccolta occorrono due mesi; è la prima cottura sviluppata per lo spazio ed è cresciuto sulla Stazione Spaziale nel 2003. 
FRUMENTO PERIGEE- ancora più basso, di soli 30 centimetri. 
RISO SUPERNANO: alto 20 cm, completa il ciclo vitale in meno di tre mesi.
POMOOORO MICROTtM: alto 20-25 cm, produce i frutti in 70 giorni.
SOIA HOYT: è alta 20-30 cm e ha un ciclo di 80 giorni.
PISELLO EARUGREEN: è alto sui 20 cm e ha un ciclo di 80 giorni.

Tuttavia gli agricoltori si stanno facendo questa domanda: ma è possibile che si debba pensare a coltivare su altri pianeti, quando l'agricoltura sulla Terra sta vivendo ancora notevoli arretratezze?

Nessun commento:

Posta un commento