Oggi si celebra la 43a edizione dell'Earth Day, la Giornata della Terra, lo avrete sentito alla televisione e visto nel doodle di Google di oggi.
Dal 1970, un mese e due giorni dopo l'equinozio di Primavera, è il
giorno in cui si celebra il nostro Pianeta e la salvaguardia
dell'ambiente, cercando di coinvolgere più nazioni possibili ( ad oggi 175 ) e organizzando eventi i cui ricavati sono dedicati a progetti eco-ambientali. Le comunità di tutto il mondo esprimeranno le loro
preoccupazioni per il pianeta e promuoveranno le loro azioni per
proteggerlo.
Tra i vari Paesi partecipanti c'è anche l'Italia, che celebra questa edizione con "Il grande concerto per la Terra" organizzato a Milano insieme alla Fao ( organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura ) e numerose iniziative a beneficio dell’ambiente in programma per tutto il 2013.
Tra i vari Paesi partecipanti c'è anche l'Italia, che celebra questa edizione con "Il grande concerto per la Terra" organizzato a Milano insieme alla Fao ( organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura ) e numerose iniziative a beneficio dell’ambiente in programma per tutto il 2013.
Il problema è che si celebra quel giorno e ci
se ne dimentica gli altri dell’anno. Diamo un po’ di numeri per capire
il dramma che si sta consumando.
Clima. I 10 anni più caldi degli ultimi 132 si sono verificati tutti dal 1998 a oggi. A settembre 2012 la superficie dei ghiacci marini artici
è risultata essere di 3,41 milioni di chilometri quadrati, 760.000 kmq
in meno del precedente record registrato il 18 settembre del 2007
(un’area grande quanto lo stato del Texas).
Inquinamento. Le emissioni di CO2 sono aumentate del 49% rispetto al 1990.
Specie a rischio. Gli elefanti.
Nel solo 2011 è stato confiscato avorio proveniente da 2.500 elefanti.
Nel bacino del Congo gli elefanti di foresta stanno precipitando verso
l’estinzione: negli ultimi 10 anni il 62% della popolazione è stata
massacrata. I rinoceronti. Oggi delle 30 specie ne rimangono 5 che vivono in Asia e Africa. Le tigri. Ad oggi abbiamo perso il 97% delle tigri selvatiche, e non sono rimasti che 3.200 esemplari in tutto il mondo. L’orso bruno.
La popolazione alpina si stima sia di appena 45-48 individui e di una
trentina la popolazione appenninica di orso bruno marsicano.
Foreste. La perdita netta annuale di aree forestali tra il 2000 ed il 2010 è stata di 5,2 milioni di ettari – un’area pari alle dimensioni del Costa Rica.
Zone umide.
Circa due terzi delle zone umide d’Europa sono scomparse negli ultimi
50 anni, e quelle che rimangono sono minacciate dall’inquinamento
diffuso dell’agricoltura o dagli scarichi industriali e civili.
Cibo.
Delle oltre 7 mila specie che l’uomo ha coltivato attraverso i secoli,
oggi solo 150 specie di piante compongono la dieta della maggioranza
della popolazione del mondo. Di queste solo 12 forniscono oltre il 70%
dei prodotti alimentari e 4 specie (riso, mais, frumento e patate)
costituiscono oltre il 50% dell’approvvigionamento mondiale di cibo
Infine, noi uomini, la causa del disastro. Nel 1960 eravamo tre miliardi, alla fine del 2011 siamo sette miliardi.
Quindi a cosa serve festeggiare la giornata della Terra? Dal 1970, anno in cui si è avuta questa bella pensata, la salute del pianeta è drammaticamente peggiorata.
si ho visto il doodle di google, ci ho giocato tutta la sera!!!!!!:)
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