giovedì 18 ottobre 2012

Felix Baumgartner

Felix Baumgartner, stuntman (acrobata particolarmente esperto nel fingere cadute, tuffi, salti e scene pericolose in genere) austriaco, sarà ricordato nella storia per la sua caduta libera supersonica da 40 chilometri di altezza. Ma l'impresa è a firma di molte decine di persone che in cinque anni di preparazione hanno lavorato costantemente per la sua riuscita. Perchè il salto di Baumgartner non sarebbe stato possibile senza gli ingegneri che hanno realizzato il pallone aerostatico, la tuta e la capsula. Perchè il corpo del record man austriaco non avrebbe retto senza le tecnologie e gli strumenti per l'adattamento alle condizioni atmosferiche a quella vertiginosa altitudine.
Baumgartner ha indossato la sua tuta e ha cominciato ad inalare ossigeno per eliminare l'azoto dal sangue prima di essere accompagnato all'interno della capsula pressurizzata. Poi una salita in verticale di oltre due ore fino alla stratosfera (il secondo dei cinque strati in cui è convenzionalmente suddivisa l'atmosfera), il confine con lo spazio. A quell'altezza, 40 mila metri, le condizioni atmosferiche sono ostili per l'uomo. Le molecole di aria respirabile sono talmente poche che nessun essere umano potrebbe sopravvivere senza l'ausilio di un equipaggiamento adeguato. E quest'ultimo era per Felix la tuta, simile a quelle che permettono gli astronauti di fluttuare nello spazio, e la capsula pressurizzata. Se ci fosse stato il minimo difetto nel funzionamento di questi due elementi la vita di Baumgartner sarebbe stata in pericolo. Anche se i medici avevano preparato un protocollo di emergenza di cui non sapremo nulla, perche fortunatamente non è servito. E' chiaro come questo incredibile passaggio della storia non si debba solo a un uomo ma a una moltitudine di professionisti.
La tuta spaziale che Baumgartner ha indossato non era mai stata sperimentata per la caduta libera controllata. E' stata disegnata per resistere a temperature dai 37 gradi ai – 67, per resistere al fuoco e al gelo. Uno dei rischi a circa 62000 piedi di altezza era che i liquidi nel tessuto di Baumgartner si trasformassero in gas espandendosi. Una reazione letale che la tuta è stata in grado di evitare. Anche grazie ad un computer delle dimensioni di un disco da hockey realizzato per stabilizzare automaticamente la pressione interna nelle diverse altitudini e un sistema di ventilazione interna in grado di garantire la stabilità termica
Il casco è dotato di uno schermo per filtrare i raggi solari inseribile a seconda delle esigenze. A differenza dei precedenti modelli di casco utilizzati in aeronautica, questo è stato fornito di meccanismi aggiuntivi che ne permettono la mobilità e quindi una maggiore capacità visiva a chi lo indossa. Nel caso di Baumgartner, forniva ossigeno da due fonti: durante la salita dalla riserva della capsula; durante la caduta dalle bombole della tuta. Si toglie con due diversi meccanismi, per evitare lo sganciamento accidentale. Ed è dotato di auricolari e microfono per le comunicazioni con la base nonché di un sistema che permette a di bere per mantenere l' idratazione del corpo.
La struttura della capsula che l'ha accompagnato durante il viaggio di andata, a carico pieno raggiunge i 1315 kg di peso e può essere divisa in quattro componenti: la sfera a pressione, la gabbia, l'intelaiatura e le protezioni antiurto.
L'intelaiatura è rivestita da uno strato di schiuma isolante per proteggere l'intera capsula nella stratosfera, dove le temperature sono molto basse.
In che cosa consiste la bellezza e il record di questa impresa?
Felix Baumgartner è stato il primo uomo, senza nessun mezzo (senza aerei o veivoli di alcun genere per intenderci) ad infrangere il muro del suono in caduta libera!
Cosa significa? Non che il muro emette un suono ...
In aeronautica il muro del suono, o barriera del suono, indica, in linguaggio non scientifico, una immaginaria barriera che si presenta agli aerei quando accelerano fino a raggiungere la velocità del suono.
Il suono viaggia a 340 metri al secondo, cioè è la velocità con cui si propaga nell'aria, perchè la velocità del suono varia a seconda del mezzo (ad esempio, il suono si propaga più velocemente nell'acqua che non nell'aria). La velocità del suono è la massima velocità alla quale si può muovere una massa d'aria prima che cominci a creare particolari fenomeni non presenti nell'esperienza ordinaria. Un aereo che accelera fino a raggiungere velocità prossime a quella del suono, costringe l'aria in cui è immerso a generare questi particolari fenomeni. Per esempio, avvicinandosi tale velocità, i primi sperimentatori aeronautici rilevarono che la resistenza aerodinamica aumentava molto sensibilmente. Quando qualcosa supera questa velocità si genera un botto tremendo!
Il termine "muro del suono" venne adottato durante la seconda guerra mondiale quando un certo numero di aerei iniziarono a sperimentare gli effetti della comprimibilità dell'aria durante le picchiate ad alta velocità. I velivoli, in queste condizioni, manifestavano comportamenti anomali e alcuni si distruggevano in aria come dopo l'impatto con un invisibile muro. Divenne così uso comune nel linguaggio non scientifico descrivere il superamento della velocità del suono per un aereo con il termine "abbattere il muro del suono".

6 commenti:

  1. ha superato la velocità del suono!!!!è un mito

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  2. wow! bellissimo! è un grande quello!!!!!!!!

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  3. che forza ma che paura da lassù

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  4. Ma adesso che hanno fatto questa scoperta a chi servirà?

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  5. Emozionante davvero, ma ne vale la pena rischiare la vita???
    Mi sono posta anche io la domanda di Luis!!! A chi servirà?

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