Durante queste lunghissime vacanze sono stata 10 giorni in Slovenia, una terra bellissima e verdissima piena di luoghi interessanti. Una cosa che mi ha colpito molto è stata la visita alle grotte di Postumia.
Le Grotte di Postumia sono le grotte più estese del Carso e sono un intreccio di oltre 21 km di caverne e gallerie!
Le caverne sono ricche di stalagmiti e stalattiti
che si formano attraverso processi impercettibili a occhio, la cui
formazione richiede migliaia di anni. Lo sviluppo di queste stalagmiti e
stalattiti è dovuto all'afflusso d'acqua contenente carbonato di calcio che si deposita formando le concrezioni.
La temperatura media delle grotte è di 8 °C che aumenta leggermente d'estate e diminuisce un poco d'inverno.
Nelle grotte abita un piccolo animaletto buffo, il Proteus anguinus, un anfibio urodelo (con coda e zampe).
Questo animaletto dalla pelle rosata, che da adulto raggiunge la
lunghezza di 25-30 cm, è simile a una lucertola anguilliforme.
Il corpo è cilindrico, le zampette sono
molto piccole e decisamente sproporzionate rispetto al resto del corpo,
presentando inoltre tre 'dita' per quelle anteriori, mentre due per le
posteriori.
Il proteo presenta branchie, caratteristica che compare nello stato larvale e che permane per tutta la vita: infatti esso, durante lo sviluppo, non compie metamorfosi come la maggior parte degli anfibi.
È praticamente cieco, poiché gli occhi sono coperti dalla pelle e non si
sviluppano.
Mangia minuscoli crostacei,
e a volte le sue stesse larve, ma è evidente che l'alimentazione non è
la sua preoccupazione primaria: da esperimenti controllati è risultato
che un proteo può restare a digiuno per circa 12 anni!!!
Vi consiglio una visita per vedere dal vivo queste meravigliose grotte (vi portano in giro con un trenino!) e per osservare da vicino questo particolare anfibio.
E voi dove siete stati? Cosa vi ha colpito?
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RispondiEliminaIo sto trascorrendo un'estate un po' varia ma semplice. Ieri e l'altro giorno siamo andati al meeting di Rimini, dove abbiamo incontrato tanti amici, visto due mostre e preso tanti gadgets. Mi ha colpito la seconda mostra, che racconta la storia del genetista Jerome Lejeune, che ha scoperto la causa della sindrome di Down ed ha aiutato tante mamme ad amare i loro figli, anche se ammalati. A presto!! Teresa
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