domenica 23 dicembre 2012

Eroi ieri e oggi

Fantastichiamo pure sui grandi eroi epici come Ettore, Achille, Enea, ma poi soffermiamoci su cosa significa per noi l'eroismo. Facendo chiarezza su gesti, scelte, progetti che consideriamo eroici, capiremo meglio quali sono i nostri valori, chi vogliamo diventare. In prima ho chiesto di riflettere su questi aspetti e mi sono commossa quando due ragazzi hanno letto i loro testi: tra i tanti o scelto questi. Buona lettura!


Secondo me la differenza tra eroe mitologico ed eroe attuale è molto evidente: gli eroi del mito, forzuti, coraggiosi e soprattutto astuti come il celebre Achille, devono sconfiggere mostri dall’aspetto orrendo e inguardabile, sono spesso semidei cioè metà uomini e metà divinità. C’è una grande differenza, però anche tra gli eroi greci e romani: i greci non sono spinti dall’amore per la patria che caratterizza i romani.
Ancora più evidente la differenza tra gli eroi antichi e quelli dei giorni nostri che non sono dei, semidei, personaggi fantastici, ma soprattutto persone semplici che con il passare degli anni, con sacrifici e allenamento, diventano persone importanti o semplicemente fondamentali in famiglia. Questi eroi, però, non devono superare prove assurde o affrontare mostri o cose del genere, ma semplicemente diventare famosi o necessari per l’esistenza dei propri familiari.
Un mio grande eroe è Paolo Pizzo, campione mondiale di spada, è un vero professionista dal mio punto di vista di schermitore.
Anche lui ha dovuto combattere una importante battaglia contro un tumore avuto a soli tredici anni, ma comunque è diventato una persona importante per tutto il mondo sportivo.
Michele
Gli eroi compiono imprese eccezionali, sin dall’epica greca salvavano gli uomini e le donne grazie al loro coraggio.
Il mio eroe è il mio babbo che si chiama Francesco. Il suo lavoro è fare il carabiniere, lavora a Livorno e fa il paracadutista, ma, per essere più precisa quasi tutti gli anni va all’estero a compiere missioni di pace, ad aiutare i paesi in pericolo per una causa che conosciamo tutti, cioè la guerra. Per fortuna però non va a fare la guerra, ma ad aiutare la gente bisognosa. L’anno scorso è stato in Afghanistan, a Kabul, mentre quest’anno è in Libia a Tripoli. (meno male! Lì c’è meno pericolo!).
Per fortuna non viviamo in tempi antichi: oggi giorno ci sono e nascono diversi social network, così io lo sento tramite internet, su skype. Gli posso raccontare la mia giornata molto intensa e i voti che ho preso a scuola. Però quando ritorna a casa io gli faccio un festone, perché il mio babbo per me è un eroe, visto che va a salvare la gente che ha bisogno in posti molto pericolosi.
Quando vedo i papà con i loro figli io ci rimango molto male; comunque sono cresciuta e ora so che è il suo lavoro: al mio babbo non piace stare chiuso in ufficio, ma gli piace salvare la vita di tante persone in pericolo! Per me rimarrà sempre il migliore papà del mondo!!! Ti voglio un mondo di bene, Grazie di tutto!
Francesca

 

6 commenti:

  1. prof è un post bellissimo. Mi ha quasi commosso!!!!!!

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  2. Michele e Francesca...solo due parole: siete speciali!

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  3. il secondo testo è veramente commuovente...

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  4. complimenti a Francesca il suo testo mi ha commosso.
    Io farei un bell'applauso anche a suo padre :lui si che è un eroe

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